Nel
borgo antico
ci
si sveglia prima che il sole nasca.
Si
aprono le finestre della casa grande,
il
gallo canta, lontano.
La
nonna prende un uovo fresco dal pollaio,
lo
sbatte con lo zucchero.
E
accende il fuoco per scaldare l'acqua.
Il
bimbo esce con la mamma,
con
le manine rosa tocca l'erba viva,
sfumata
di rugiada.
Nel
borgo antico
si
va alla terra,
a
muoverla, sollevarla, carezzarla e distruggerla
prima
che il sole salga potente.
Il
bimbo cresce,
vede
il suo corpo mutare: ha dei peli in posti ridicoli, inimmaginabili.
E
anche la voce fa su e giù nei toni, come un grammofono gracchiante.
Nel
borgo antico
le
donne cucinano
sognano
desiderano e amano.
Parlano,
con le mani immerse nell'acqua gelida del lavatoio.
Il
giovane sta diventando un uomo:
quando
passa le donne si voltano facendo l'occhiolino.
Nel
borgo antico
le
strade hanno quell'odore di sasso,
di
muschio, di pane caldo.
L'uomo
bello, forte, lavora tutto il giorno
e
una notte si innamora.
Di
quella bambina gracilina divenuta un fiore rosso di passione.
L'amore,
la carne, il sudore, la paura,
le
labbra bagnate,
il
movimento che fluttua in potenzialità creative.
Una
nuova vita in un grembo giovane
si
crea in un istante: infinito.
È
in un letto di una casa ruvida
nel
borgo antico
che
la mamma dell'uomo si spegne
accendendo
in lui uno strazio ancestrale,
d'animale
ferito e perso.
Nel
borgo antico
il
silenzio è freddo e spesso.
L'uomo
se n'è andato per fuggire
dalla
fiamma del dolore che cresce dentro.
Una
mattina d'estate
nel
borgo antico
fa
ritorno un essere che ha compreso chi è.
Un
uomo che ha ricucito i suoi brandelli d'anima.
E
il dolore da nemico s'è fatto maestro.
Nel
borgo antico
la
vita ricomincia
prima
che il sole salga maestoso.
L'uomo,
ormai anziano,
fa
sedere suo figlio sull'erba sfumata di rugiada.
E
inizia a raccontare:
la
storia del borgo antico.
12/08/2011
dal libro Luce nel Silenzio
(in vendita presso la libreria Biblos di Gallarate)
©
Fabio Castano
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