sabato 4 gennaio 2014

Il pescatore di metafore

                                                                            


In un viaggio             spericolato
dentro il cuore
partito
dalla landa
desolata
del dolore,
scorsi un albero
di fuoco
e il cielo verde.
Le radici
resistevano
agli errori accumulati
senza volerlo
nella mente.

Poi di luci
spalmate
sull'asfalto
in un quadro urbano
fluido
mi si aprì
una verità
nell'attimo
senza tempo.

Un reticolo
di bene,
una coperta di tepore,
il mare
nell'anima
che non se ne va.

A riva
guardo dentro,
con la canna
dell'immaginazione
cerco di pescare
nelle profondità
di noi
immagini
di infiniti
possibili.

Sul navigatore
ho scritto
Località: silenzio.

Mentre le stelle
sostengono il cielo:
son mille occhi
di luce suadente
e ci guardano,
materne.



04/01/14



© Fabio Castano  

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