Mentre
fuori dalla finestra stormi di uccelli in sincrono disegnano figure
plastiche di rara bellezza e precisione, riprendo in mano La gioia
di scrivere di Wislawa Szymborska, una delle più geniali e
grandiose poetesse
dell'ultimo secolo, nonché una delle mie
scrittrici preferite. La gioia di scrivere è la raccolta di
tutte le sue poesie dal 1945 al 2009, edito da Adelphi e curato da
Pietro Marchesani. Avevo inserito in settimana una brochure che mi fa
da segno a pagina 249. Szymborska è spiazzante, profondamente
semplice, ti fa vedere con una spruzzata di parole un punto di vista
nuovo, una realtà data per scontata ma fondamentale. In questa
poesia che adoro Al mio cuore, di domenica,
mette in piedi un gioco di consapevolezza giusto e illuminante:
ringrazia il suo fortissimo cuore che lavora, senza sosta, anche nel
giorno in cui tutti – più o meno – riposano.
Banksy |
Ti
ringrazio, cuore mio:
non
ciondoli, ti dai da fare
senza
lusinghe, senza premio,
per
innata diligenza.
Hai
settanta meriti al minuto.
Ogni
tua sistole
è
come spingere una barca
in
mare aperto
per
un viaggio intorno al mondo.
Ti
ringrazio, cuore mio:
volta
per volta
mi
estrai dal tutto
separata
anche dal sonno.
Badi
che sognando non trapassi in quel volo,
nel
volo
per
cui non occorrono le ali.
Ti
ringrazio, cuore mio:
mi
sono svegliata di nuovo
e
benché sia domenica,
giorno
di riposo,
sotto
le costole
continua
il solito viavai prefestivo.
W.
Szymborska.
La
poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996, ci apre
una finestra inaspettata: non diamo mai per scontato la meraviglia
armonica che siamo. Se siamo, se possiamo scoprire chi realmente
siamo, separandoci momentaneamente dal tutto, lo dobbiamo alla
bellezza della nostra anima, e al nostro corpo, macchina perfetta pur
nella sua imperfezione. E quindi grazie cuore, grazie fegato, cari
polmoni quanto vi impegnate, e tu cervello? Ti voglio bene e grazie.
Fermiamoci, ringraziamo i nostri organi: ci permettono la vita e
lavorano con rara bellezza e precisione, come quegli uccelli che
ancora fluttuano qui fuori, nel cielo di novembre.
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