Persa nella malattia
di Alzheimer,immersa in uno spazio
troppo grande,
troppo piccolo,
ti muovi
a scatti
a volte
e poi rallenti.
Sei, non sei.
In questa fusione
di ricordi
magmatici e
mobili,
mi avvicino.
Contatto i tuoi occhi.
Sento la tua mano:
calda.
Mi sorridi e mi dici
“Che bei capelli”.
C'è un barlume accennato
di vita silenziosa.
La luce è più forte
quando
non te l'aspetti.
©
Fabio Castano
Nessun commento:
Posta un commento